Documento di A&I sui sussidi ai magistrati

Pochi magistrati sanno che il Consiglio Superiore della Magistratura ha tra le sue attribuzioni anche quella di erogare sussidi economici ai magistrati ed alle loro famiglie. Tutti i magistrati invece sono consapevoli che nel caso di malattia o maternità facoltativa il proprio trattamento economico verrà decurtato in misura corrispondente all’indennità giudiziaria.

La Legge n.195/1958 (Norme sulla costituzione e sul funzionamento del Consiglio superiore della Magistratura), infatti, prevede espressamente all’art. 10, comma 1, n.5 , tra le sue competenze, quella di deliberare  “ sulla concessione, nei limiti delle somme all’uopo stanziate in bilancio, dei compensi speciali previsti dall’art. 6 del decreto legislativo 27 giugno 1946, n. 19, e dei sussidi ai magistrati che esercitano funzioni giudiziarie o alle loro famiglie.

Il Consiglio con la Circolare n. P.12933/2003 del 23 giugno 2003, ha regolamentato tale attribuzione disponendo che “l’erogazione dei sussidi è ricollegata all’accadimento di eventi imprevedibili e di particolare gravità comportanti cospicui esborsi che colpiscano il magistrato o suoi familiari, fiscalmente a carico e, a determinate condizioni, anche non fiscalmente a carico ”.

L’erogazione di sussidi nei limiti fissati dalla normativa secondaria fissata dalla suddetta Circolare è avvenuta fino al 2008, mentre negli anni successivi si è ritenuto di non procedere a causa della mancata reintegrazione del fondo messo a disposizione dal Ministero della Giustizia, che ha quindi di fatto ostacolato l’applicazione di una legge dello Stato.

Tuttavia l’esegesi letterale dell’art. 10, comma 1, n. 5 della Legge n.195/1958, da un lato non prevede che le somme da stanziare nel bilancio del C.S.M. per l’erogazione dei sussidi siano finanziate dal Ministero della Giustizia, e dall’altro neppure dispone che siffatti sussidi siano limitati ai soli accadimenti di eventi imprevedibili e di particolare gravità.

In entrambi i casi si tratta di interpretazioni di sfavore nei confronti dei magistrati, che ben potrebbero essere modificate non essendo esse vincolate dalla lettera della legge che nulla dice in proposito.

In più occasioni il Cons. Morgigni sia davanti alla Decima Commissione sia in Plenum ( in particolare durante quello del 17 dicembre 2014) ha sollecitato l’introduzione, nel bilancio del C.S.M., di un apposito capitolo su cui far confluire i fondi necessari per erogare ai magistrati i sussidi previsti dal già citato art. 10 L. 195/1958, ottenendo che il Comitato di Presidenza si è poi attivato ed ha richiesto all’Ufficio Studi del C.S.M. un parere sul tema, al fine di verificare la possibilità di finanziare gli eventuali sussidi ai magistrati con i fondi del bilancio del Consiglio stesso, che, come è noto, gode di autonomia di bilancio nella gestione delle spese per il proprio funzionamento ( come previsto dalla legge n.1198 del 1967) .

Di recente abbiamo appreso che il C.S.M. ha un consistente avanzo primario in bilancio, tant’è che nel dicembre del 2016 è stata votata all’unanimità (con il solo voto contrario del Cons. Morgigni) una delibera che stanziava nel bilancio preventivo del C.S.M. per il 2017 una somma consistente (circa 14 milioni euro) per il trasferimento della sede di piazza Indipendenza presso l’attuale sede del C.N.E.L.

Grazie anche alla tempestiva denuncia di questo rischio da parte di A&I agli organi di stampa, la proposta di trasferire la sede del C.S.M. presso quella del C.N.E.L. pare (speriamo) al momento essersi bloccata.

La questione dell’erogazione dei sussidi ai magistrati, soprattutto nei casi di lunghe assenze per malattia o per congedi per maternità facoltativa, è invece ancora aperta ed Autonomia&Indipendenza intende portarla avanti affinché il C.S.M. si esprima con chiarezza con una delibera pubblica per motivare il perché non vengono destinate somme del proprio bilancio, che attualmente è in consistente attivo, per finanziare questo istituto che la legge ha demandato al C.S.M., oppure per chiedere con forza che sia il Ministero a rifinanziare questi capitoli, come fatto fino al 2008.

Chiediamo pertanto all’A.N.M. di affrontare nei prossimi mesi il tema in modo da prendere una posizione di indirizzo forte ed unitaria nei riguardi del C.S.M.

Il gruppo di coordinamento di A&I

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